Sdruzzinà con Fabio

Lunedi 8 dicembre , dopo una domenica passata senza bici per lavoro , sono pronto per un bel giro , la temperatura è tornata su gradi consoni al "mio periodo "ore 7 -2 bene si può partire , ieri sul tardi o ingaggiato il mio amico Fabio di Arco , con un semplice messaggio " domani Sdruzzina " lui dopo pochi attimi mi risponde " ok arruolato " , non può perdere questa occasione l'accordo è trovarsi ai piedi della salita ore 9 , una via di mezzo fra me mattiniero e Fabio che non partirebbe mai , 45 km di piano lungo la val d'Adige mi attendono, ore 7:30 sono in strada , Fabio aspettami ............... , da qui in poi sarà la penna di Fabio a raccontare l'avventura , un grande amico che sta crescendo in maniera costante e positiva è grazie a persone come lui che ho la forza di non abbandonare la via della comunicazione per aiutarci ad andare oltre .
Quando più o meno alle otto di questa mattina mi sono ritrovato in sella alla mia bici sul Passo San Giovanni con una temperatura di -1,5° un po' me lo sono chiesto "ma chi me lo fa fare?".
Tutta colpa di quel messaggio arrivato ieri sera di Musseu: "Domani Sdruzzinà". Telegrafico.
E mica si può rinunciare ad una proposta così!
Per chi non la conosce, si tratta di una salita micidiale. 14km, con i primi 10 sempre intorno al 9% con tratti al 22/23%. Più di 1200mt di dislivello ed un arrivo a quota 1400mt.
Mai affrontata prima, me l' ero tenuta per un periodo dell' anno di forma, non avevo certo preventivato di percorrerla in Febbraio come terza salita dell' anno!
Ma ormai non si torna indietro. Sulla ciclabile che porta a Loppio il ghiaccio in terra non si è ancora sciolto, mi tocca fermarmi per passare alcuni tratti a piedi....e i dubbi aumentano: "se qua è così, immaginiamoci sù a 1400mt, per di più la prima parte della salita è tutta all' ombra...".
In circa un' ora sono all' appuntamento, Giorgio è lì che mi aspetta e mi fa notare che il termometro segna -3°, molto bene! Gli chiedo timidamente se non è il caso di rinunciare temendo per il ghiaccio, dimenticando che con Musseu non si rinuncia mai: "Al massimo torniamo indietro!".
Via la giacca e si parte, inizia l' avventura.
La legnata arriva presto, dopo qualche centinaio di metri ecco il biglietto da visita di questa salita, un cartello dice 20% e son dolori, ti fa vedere di che pasta è fatta, se non ne hai meglio tornare indietro adesso. Vai con il 27 e sù un poco alla volta.
Per ora la strada è pulita nonostante sia tutto all' ombra, la pendenza si è assestata tra il 9 e il 10%, si continua a salire tagliando a zig-zag il costone della montagna, sembra di essere sospesi nel vuoto.
Dopo 6km attraversiamo una galleria scavata nella roccia, abbiamo già raggiunto le antenne che si vedono dal fondo valle, la strada si apre su di un pianoro, sbuchiamo al sole, magia d' inverno, è uno spettacolo della natura, la temperatura si alza di qualche grado, siamo soli immersi in un ambiente da urlo circondati da mezzo metro di neve soffice. Ringrazio Giorgio per avermi portato quassù.Ma non è finita, anzi.
Il tempo di scattare una foto e mangiare un panino, ed ecco che compare un altro cartello, sempre 20%. Davanti a noi il bosco, 2km di sofferenza con punte superiori al 20% dove non è possibile tirare il fiato, bisogna tenere duro. Procediamo un po' distaccati, il fondo stradale potrebbe essere ghiacciato e la scivolata di uno farebbe cadere entrambi, meglio non rischiare.
Giorgio detta le indicazioni (psicologicamente aiuta parecchio!), un attimo di respiro e via per la rampa finale, si tocca il 23%, la ruota davanti s' impenna, vietato alzarsi sui pedali, testa bassa, gomiti stretti e concentrazione.
Km 9, siamo fuori!Ancora qualche strappetto e raggiungiamo Sega di Ala, il più è andato, la pendenza cala, ci mancano 3km in un paesaggio d' alta montagna, bianco candido tutto intorno, la strada inizia ad essere più sporca ma rimane percorribile fino in cima, sui lati un metro di neve e noi siamo qui con le nostre bici da corsa, incredibile.
Sul passo regna un silenzio indescrivibile, a parte un paio di escursionisti non c' è nessun altro.
Che regalo! Una conquista particolare."Vestizione" e ci tuffiamo in discesa, via veloci con un occhio di riguardo ai tornanti gelati e planiamo fino a Fosse. Un bel cappuccio ed è ora di salutarsi, Giorgio scende a valle verso casa, per me Peri-Fosse in discesa e poi dritto ad Arco.
Grazie amico per quest' avventura, senza il tuo stimolo non avrei avuto il coraggio di affrontarla, alla prossima.
Grande Fabio alla prossima avventura , alla ricerca ...............

Commenti

Fabiozen ha detto…
Grazie "Maestro" è stato un onore!
Avanti tutta, alla prossima! Ciao

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