Musseu è tornato

Ormai siamo a fine settembre le giornate si sono accorciate e la temperatura scesa a livelli musseu !!!! dal 6 agosto data fatale del mio stop son passati quasi 2 mesi , il braccio sinistro è ok per bici , il ditone mano destra lentamente migliora ..... bisogna aver pazienza .
In questo periodo non potendo pedalare !!!!! in alternativa ho camminato tanto assieme alla mia "Lady" e dato spazio alla mia vita sociale, ho vissuto in mezzo alla folla a stretto contatto con il "gregge" vita trascurata negli ultimi anni per scelta.
Questo mondo mi piace sempre meno !!! narcisismo , ..... e materialismo la fanno da padrone e l'amore !!!! Difficile non farsi travolgere nel vortice del "nulla" perchè tutto ti porta in quella direzione , ma Musseu ormai è figlio della natura di emozioni, sensazioni vere "dell'amore " non di automobili , mode e ideologie che ti imprigionano. L'uomo moderno è incapace di ascoltare la verità che nasce dal cuore, soffocato com'è da troppe sovrastrutture chiassose ,solo la gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano è capace di pensare diversamente ,io da parte mia mi avvicino sempre di più alla "follia" dell'infinito amore per madre natura consapevole che la via giusta non è mai seguita dalla folla. "Si ritorna a volare " ci sarà la settima edizione del trittico invernale (peri/fosse-sdruzzinà-punta veleno )e molte altre avventure che mi porteranno a vivere grandi emozioni ,linfa per l'anima , scoprire l'animale che c'è in me e creare un bagaglio tecnico e spirituale che servirà nella vita e per le grandi avventure del 2011 . Ringrazio di cuore tutti quelli che mi sono stati vicini in questo periodo di meditazione forzata , grazie di cuore a:la mia famiglia , amici ,l'armata brancaleone , Rosy e tutti i randagi a presto ON THE ROAD .

Commenti

Fabiozen ha detto…
Forza Giorgio, che tanto noi non ci lasciamo certo intimidire dal gelo e dai rigori dell' inverno! A presto, ciao
Anonimo ha detto…
Ciao da Silvano ( Parakito ), leggo ottime notizie , e vedo che il morale nonostante tutto ,è ancora al top .
I tuoi pensieri sono anche i miei , mi sembra strano vedere che c'è chi la pansa come me.
e da una vita che remo contro corrente quasi tutti , causa mode atteggiamenti falsi della massa .
comunque teniamo duro , prima o poi ripedaleremo assieme .
Anonimo ha detto…
Grande Giorgio, condivido in pieno i tuoi pensieri e le tue sagge riflessioni, speriamo in un futuro più tranquillo nelle nostre selvagge strade venete perennemente trafficate.
Ti ringrazio per la bellissima V.R.V
e ti do'appuntamento per un grandissimo 2011 da randagi (visto anche che il prossimo anno sarò in pensione). ciao mariano
mariano simonato ha detto…
Ciao Giorgio, hai mai scalato il monte Grappa? Ci sono nove bellissimi
versanti che sono stati racchiusi in un brevetto da completare entro il
20 ottobre 2011. Sono nove scalate da brivido, alcune delle quali, al limite delle possibilità. Strade amene e solitarie dove praticamente, non esiste traffico motoristico. Dopo averlo completato nel 2010, venerdì 8 ottobre, ho già scalato il versante di Alano di Piave e se non nevicherà precocemente, entro novembre, spero di incamerare almeno sei versanti entro l'anno in modo di dedicarmi completamente alle randonnèe nel 2011.
Se ti interessano i versanti del Grappa, collegati al sito nonprofitcenter.it ciao Mariano
musseu ha detto…
Grazie Mariano pensa che il brevetto di Ivano extra strong io l'ho fatto con un mio amico nel periodo che "cacciavo " le salite più dure d'europa nel 96 in questo periodo ho ripreso alla grande a pedalare mi hai dato un bel imput fino al 20 ottobre sono a casa dal lavoro... se mi gira giusto domenica potrei fare una puntatina al Grappa magari un 4versanti !!!!!
Anonimo ha detto…
Ciao Giorgio, sono ancora Mariano (uffa), ma volevo fare alcune considerazioni tecniche ruguardanti il nostro, fin troppo, variegato mondo a due ruote. Nelle mie lunghe peregrinazioni in bici, ho imparato ad amare anche quel fantastico caval de fero che è la bici. Magari a volte lo guardi storto per le fatiche che ti impone, ma passate queste, lo riprendi e ricominci a volare con tutto il tuo essere.
Io la bici l'ho chiamata caval de fero imparando da te, ma ai nostri giorni, purtroppo bisognerebbe chiamarlo caval de carbonio, in onore alla moda e alla tendenza speculativa in atto. Per carità, ci sono delle ottime bici in carbonio, ma il prezzo e soprattutto la durata sono fuori da una sana logica. Con l'avvento dell'alluminio, dal 1997 al 2000, ho rotto la bellezza di cinque telai che regolarmente, mi sono stati sostituiti in garanzia.
Dal 2000, ho conosciuto il diverso mondo delle randonnèe e badando la moda, mi son fatto un carbonio.
Il carbonio se di qualità, va bene
sia come assorbimento delle vibrazioni che come performance, però, stanco delle rotture di questo avveniristico materiale, quest'anno mi son fatto un De Rosa Corum in acciaio. A parte i sensi di frustrazione per l'arcaicità delle forme dei tubi, devo dire che finalmente, sento la bici mia e non di passaggio. Non so quanti ciclisti o meglio randonneurs la pensino come me, ma sarebbe anche il momento che i costruttori di bici si mettessero la mano sulla coscienza e cominciassero a ricostruire la tradizione senza lasciarsi trascinare in facili entusiasmi alla moda.Penso di non avere offeso nessuno guardando anche i prezzi che tali oggetti ormai del desiderio hanno. Se qualcuno la pensa come me, batta un colpo.
Ciao Mariano
musseu ha detto…
daccordo con te il miglior materiale x rando viaggi a mio avviso è il titanio e a ruota l'acciaio anche se un buon telaio in carbonio non è male !!! l'alluminio è roba da prime armi intanto da imparare andare in bici poi è meglio abbandonarlo durata limitata e spaccaschiena .
mariano simonato ha detto…
Ciao Giorgio, in questa triste e uggiosa domenica di mezzo ottobre, dopo due uscite consecutive in valdobbiadene con conseguente prosecco,ti mando un racconto di un'uscita liberatoria del settembre scorso.
Martedì 14 settembre; ore 2e45 di notte, esco dal garage in maniera circospetta e mi aggangio ai pedali dopo la rampa che mi porta in strada.
Non voglio disturbare il sonno dei pacifici con il rumore dei pedali automatici, anche perchè mi darebbero del pazzo. Ma in fondo chi se ne frega, l'importante è seguire ciò che hai dentro. Il ritiro alla 1001 miglia di agosto mi brucia troppo!! Fallire una randonnèè, sia pure per validi motivi è per noi randagi motivo di riflessione. Adesso devo capire se
mentalmente sono ancora un randonneur e il modo migliore è la strada. Il faro collegato al mozzo Son illumina la via senza tentennamenti e in breve mi trovo a Marostica, dove vedo i primi segni di vita umana nei camionisti e nelle nelle guardie notturne. Mi guardano perplessi, ma non sanno che io sto già volando nell'infinito che ho dentro in me.
Superata Bassano del Grappa, 40 chilometri in groppa, proseguo verso la mia Valdobbiadene, sono le cinque e trenta del mattino ed è
troppo presto per un prosecco. Risalgo la sx piave in balia del vento, ma tranquillamente arrivo a Busche dopo 100 km sui pedali. Comincia ad albeggiare e alle 8 e trenta sono ad Agordo. La temperatura si aggira sui 7 gradi, ma sto bene così, almeno si respira. Una sosta per due panini e sono già a Caprile con 165 km fatti. Ora devo scalare il terribile Passo Fedaia a 2057 metri di altitudine. L'ho gia fatto parecchie volte il Fedaia, ma qualche anno fa, e conosco bene la sua asprezza. Comunque lo supero molto bene col 34-27 e una volta in vetta, in un attimo sono a Canazei. Dopo 200km mi divoro una mega pizza e via, scendo verso Predazzo e la sua bellissima ciclabile che mi porta fino a Molina di Fiemme . Dopo la lunghissima Val Floriana, a Caldonazzo imbocco la ciclabile del Brenta con nelle gambe 290 km.
Sto molto bene e pedalo in scioltezza, del resto quando non si tengono andature esasperate, si riesce a pedalare in completa autonomia contemplando le bellezze naturali che madre natura ci dona.
La ciclabile pullula di cicloturisti allo stato puro, vera linfa per l'anima di randonneur che mi ritrovo, alienato come sono da una vita passata in fabbrica a rincorrere quel benessere interiore
mai raggiunto in quei luoghi di perdizione morale che sono i luoghi di lavoro di adesso.
Alla birreria Cornale, finita la ciclabile, proseguo per Bassano del Grappa che raggiungo dopo 360km. A Marostica accendo il mio super faro che illuminando la strada mi riporta a casa alla nove di sera dopo 402 km di vita vera e di sensazioni uniche. Quasi mi sento in colpa per questa semplice gioia, magari effimera, che oggi mi sono regalato e, nonostante tutto, ho capito, che la mia volontà e la mia testa, sono da randonneur. Erano le risposte che aspettavo da questa bellissima giornata.
Giorgio,scusami per la lunghezza del racconto, ma tra randonneur di razza ci si capisce subito e colgo l'occasione per augurarti un 2011 all'insegna di ogni bene ciclistico e non.
A proposito, ho in mente di provare
un mega 600km. autogestito, anche in preparazione della Paris-Brest-Paris in periodo da concordare, che passando dalla diga del Vajont e dalla Carnia, sconfina in Slovenia per il Predil
e rientra in Italia per Caporetto per proseguire poi per la Valdobbiadene. Io quattro o cinque Rasndonneurs li racimolo senza problemi, se sei interessato e se trovi qualche altra anima avventurosa per il prossimo anno, possiamo imbastire un bellissimo randogiro.
ciao Mariano

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