1001 miglia

Partenza dal casello di verona nord ore 11 di domenica 17 agosto siamo io e Mauro.
Arrivati a nerviano ore 13 andiamo a prendere i numeri, mangiamo una pizza e ci rifugiamo al parcheggio dove troviamo amici rando.
Che bello ritrovare vecchi amici di avventura, raccontarsi vivere la vigilia assieme , dare e ricevere consigli delle propie esperienze, io da parte mia sfoggio il gps garmin , sono tutti un po perplessi perche come si sa se non sai usarlo bene può fare dei danni , in macchina è l'ho stesso ma in bici è dura.
Breve cena e preparazione per la partenza , ore 21,30 del 17 agosto è ora si parte dopo circa un anno di preparazione mirata è arrivato il momento di vivere questa avventura .
200 anime sperse per l'italia in cerca di emozioni , sensazioni estreme,
Si parte in gruppetti di trenta alla volta , io parto col terzo gruppo alle ore 21,45 assieme a amici rando collaudati , Mauro,Mario e Piero, si intuisce subito che il tracciato è segnalato in qualche maniera ci sarà da impazzire il garmin regge bene e ci guida abbastanza sicuri, come previsto dopo circa 15 km si formano dei gruppi di 10 persone con passo uguale fino al controllo di Fombio andatura regolare sui 30 orari controllo e via si parte per Colorno, si percorrono tutte stradine in mezzo alla campagna, dopo circa 220 km dal ciglio della strada sbuca all'improvviso un lepre in mezzo al gruppo ,panico un macello gente che volava da tutte le parti con risultato finale di due bici rotte e varie persone con botte e lividi , il più malmesso sembra il nostro amico sardo Domenico, Mauro è andato a finire dentro una canaletta nulla di grave ma escoriato su tutta la gamba destra, ricomponiamo il tutto e ripartiamo per Massa Finalese dove troviamo devo dire un bel ristoro , 10 minuti di stacco e si riparte per Bagnacavallo , Savignano il caldo si fa sentire si continua a bere i km sono ormai 500 , decidiamo di non fermarsi a dormire ma di forzare e arrivare a Passignano, comincia la rumba dei saliscendi con strappi al 15% non si fa strada per fortuna che viene sera e si respira , anzi c'è quasi freddo , bisogna vestirsi , arriviamo a Passignano dopo 30 ore di non stop con 590 km fatti , si mangia quello che passa il convento pasta e una fetta di melone con del crudo e si va a fare la doccia naturalmente fredda , le brandine da dormire sono tutte occupate sono una ventina in tutto, si dorme per terra in qualche maniera ma almeno c'è caldo dopo due ore ,io non ho chiuso occhio sveglio gli altri e si riparte , è mattino comincia albeggiare facciamo qualche km e ci fermiamo a fare colazione in un bar , un caldo infernale lungo tutto il percorso si sfiorano i 44 gradi e non c'è un metro di piano un continuo sali e scendi a quote basse da morire non si fa strada posti molto belli ma la gente molto maleducata e infastidita da quelli zombi su due ruote.
Todi , Corchiano arriviamo alle 13 del secondo giorno 737 km fatti , finalmente un ristoro valido con docce e mangiare vario e buono , abbuffata doccia e nanna , non si dorme, troppo caldo dopo due ore si riparte Corchiano Pitigliano la strada non da respiro e nemmeno il caldo che posti fantastici , arriviamo a Pitigliano alla sera stupenda , troviamo un bar, gelato e via si riparte per S Quirico meglio pedalare di notte col fresco e dormire di giorno.
Arrivati a S Quirico non c'è ne ristoro ne controllo troppo tardi se ne riparla al mattino alle 5 , stravolti e incazzati per la spartanità ci riposiamo fino al mattino alle 5 sotto a dei tavolini di un bar, troppo freddo non si riesce a dormire , dentro di me penso che questo giro è una gara al massacro non si puo arrivare a certi livelli , non si chiede tanto ma almeno fai i controlli dove c'è un bar o ristorante che tenga aperto per tutta la gara , non sono mica tutti attrezzati come la Bandieri con camper attaccato al culo o i prof che arrivano in 80 ore. A me piace viverla in autosufficienza ma mi devi dare almeno il minimo per sopra vivere , nelle 130 ore di tempo che è stato dato per arrivare non c'èra lo spazio per gingionarsi intorno il percorso è molto duro.
Alle 5 si riparte per Gaiole , c' èra la possibilità di decidere di fare un pezzo di sterrato dell'eroica circa 15 km , noi naturalmente senza esitare si va , stupendo è gia giorno che posti che ricordi , dopo lo sterrato troviamo un bar colazione e si riparte per Gaiole .
Arrivati a Gaiole alle 13 del terzo giorno con 978 km fatti e un caldo terribile.
Meno male che il buon Brocci ( ORGANIZZATORE DELL'EROICA) ci fa trovare da mangiare doccie e dormire , due orette di sonno e via , mentre sto per partire vedo Brocci mi fermo e li chiedo come mai fosse li , mi sono ritirato troppo dura non si può fare una gara cosi , anche i più forti sono di circa 20 ore sopra la tabella di marcia un sacco di ritirati, lo saluto dandogli appuntamento all'eroica.
Bisogna andare a Forcoli km 96 dopo la prima salita sempre con un caldo terribile e un gran bella discesa il gps mi dice che mi sto allontanando dalla meta ci fermiamo e mi accorgo che abbiamo fatto una discesa di 10 km in più dovevamo tornare indietro , nel tornare volevamo prendere una strada che sembrava che tagliasse per rimettersi nel percorso , alla fine siamo arrivati a Forcoli con 110 km e due salite fatte in più alle 20 della sera , controllo naturalmente senza nessun ristoro, partiamo per Castelnuvo Garfagnana dopo pochi km ci fermiamo per mangiare ad un ristorante ormai siamo distrutti ma si mangia e via il fisico reagisce ancora ,1000 km sono fatti ne restano solo 600!!!!
Vallata stretta e fredda quella che porta a Castelnuovo un 50 km che sale al 3 % finalmente si arriva alle 2 di notte tutto chiuso naturalmente e noi abbiamo bisogno di riposare almeno due ore e di mettere sotto i denti qualcosa , troviamo una festa di ragazzi che per compassione appena arriviamo ci invitano a unirci alla festa, si puo solo immaginare quello che mangiano a quelle feste ma va bene tutto, basta che sia cibo , adesso dobbiamo trovare da dormire , fuori neanche parlarne troppo freddo , andiamo in cerca di un hotel tutto chiuso alla fine davanti a una trattoria si vede una casa con la porta semiaperta diamo una sbirciatina un bel atrio al calduccio senza esitare più di tanto ci infiliamo e facciamo un bel pisolino di due ore , verso le 5 si parte appena mi alzo sento subito che qualcosa non va un blocco alla stomaco allucinante mi viene da vomitare ma tengo duro bevo una compressa di malox che avevo portato e pian piano prendiamo la strada che porta a Brugnato arriviamo alle 12 con 1248 km fatti il fisico ormai prosciugato di ogni sua forza chiede almeno qualche stacco , si decide di riposare due ore , naturalmente non c'è ristoro troviamo un hotel dove mangiamo e ci riposiamo il mio stomaco si rifiuta a malapena riesco a mangiare un po di formaggio , appena mi alzo riesco in coma totale a salire sulla bici da adesso in poi cominciano le salite quelle vere che portano in quota in sequenza passo cento croci,passo monte vacca, passo pianazze, e passo penice cima coppi del giro con i suoi 1200 metri arriviamo sotto il penice alle ore 23 del quarto giorno decidiamo di fare un piccolo stacco di due ore vicino all'imbocco della salita in un parco giochi dormendo sulle panchine diventando l'attrazione del giorno. ore 1 si scala il penice salita molto dura lunga 10 km arriviamo sopra con 1417 km fatti e 18 000 mds , ci si veste un freddo terribile e si scende , arriviamo al paesino di Varzi al mattino verso le quattro , ancora presto per trovare qualche bar aperto proseguire non si puo perche siamo rimasti senza cibo dunque decidiamo di fermarsi dentro la cabina di un bancomat a riposare per un'ora , verso le 5 si riparte fa freddo e fatichiamo a riscaldarci , il mio stomaco sta meglio e ha fame molta fame , finalmente un bar aperto appena ci vede la barista ci dice , ma da dove venite volete che chiami qualcuno, spiegato il tutto ci riempie di dolci e cappuccino via si riparte verso Castellania paese dove è nato fausto coppi , arriviamo alle 10 del mattino con fame e sete ma purtroppo addirittura il ristoro non esiste c'è solo quello della checktime che timbra il cartellino e il primo paese è a 20 km .
Foto di rito davanti al monumento di coppi e via verso nerviano al primo paesino ci fermiamo a un supermercato a prendere un mega panino col prosciutto io adirittura ne divoro tre , adesso il mio stomaco sta bene e le gambe girano il caldo non lo sento più si vola verso nerviano raccontandosi e ringraziando tutti gli amici di avventura qualche lacrima scende dolcemente che avventura, a 10 km dall'arrivo io con mauro mario e piero amici inseparabili per tutto il percorso decidiamo di fermarsi per festeggiare l'impresa e anche il compleanno di piero , gente del gruppo stupita saremo stati un 10 ° ma come abbiamo un bel tempo e vi fermate , quelli secondo il mio punto di vista non hanno capito niente quà non si corre per il tempo o per apparire ma per voglia di avventura e di viaggiare, curiosità, ma, anche, il gusto sottile di stare realizzando un’impresa, di sfidare se stessi andando a sondare i propri limiti fisici e, soprattutto, psichici , cosa vuoi che mi importi on'ora in più, quattro birre e via mezzi storni fino a nerviano dove siamo arrivati alle 15 45 del quinto giorno con 1710 km fatti e 20 000 mds.
E fattaaaaaaaaaaaaaaa sono un grande
Grazie Mauro , Mario, Piero siete grandi e amici veri grazie grazie, alla prossima.

Commenti

Anonimo ha detto…
GRANDE GIORGIO. ERO SICURO CHE CE L'AVRESTI FATTA. SEI DIVENTATO A PIENO TITOLO UNO DEI PIU' GRANDI RANDONNEUR. NON NASCONDO L'IVIDIA E CONFESSO CHE AVREI VOLUTO ESSERCI ANCH'IO. IL VERO SPIRITO DEI RANDO ESCE DAI TUOI RESOCONTI ED E' SEMPRE PIACEVOLE LEGGERLI.
A QUANDO LA TACE ACROSS AMERICA?
COMPLIMENTI.
NICOLA BUSSOLA
Anonimo ha detto…
Complimenti per la MEGA impresa.
Oramai, come dice Nicola, ti manca solo la TAA ma dopo aver letto dei sacrifici fatti per la 1001 la vedo gran dura.
Certo che mi aspettavo un' organizzazione megagalattica per TUTTI i partecipanti ad una rando del genere, invece.......
Un bravo in più per aver tenuto duro.
Roberto Piacenza (Piace)

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