Fiandre ,Pippo Pozzato e Tom Boonen for me

Giovedì 2 aprile ore 9 eccoci pronti per l'avventura a Bruges, sotto un'acqua torrenziale carichiamo le bici sul furgone 9 posti del gruppo sportclik , il gruppo è composto da Carlo, Federico, Michele , Paolo, el ciano e i due randonneur io e Mauro , il resto della truppa parte in aereo venerdì e sono Sara, Alessandro e Mario.
Dopo 15 ore di viaggio ,1300 km arriviamo a Bruges , hotel Apollo , ore 1° scaricato armi e bagagli , pronti per andare a dormire , "ma non per tutti" !!!! io e Mauro salutiamo la truppa e via a nanna domani si visita Bruges con sgambatina ciclistica .
Clima estivo e un cielo limpidissimo ci aspetta il venerdì mattina , dopo una abbondante colazione si parte per il centro.
Bruges è uno dei luoghi turistici più importanti di tutto il Belgio. Il centro storico, circondato da canali, conserva ancora intatta la propria architettura medievale essendo stato risparmiato da guerre o grandi incendi; dal 2000 è un patrimonio dell'umanità tutelato dall'unesco
I canali sono chiamati dagli abitanti Reien (in olandese sarebbe Grachten).
Servivano per il trasporto di merce, oggi sono utilizzati solamente a fini turistici.
Tra gli edifici più noti vi sono la chiesa di Nostra Signora, in stile gotico, con il campanile di mattoni alto 122 m, al suo interno si trova la scultura della Madonna col Bambino di Michelangelo.
Un altro simbolo della città è la Torre civica (Belfort), risalente al XIII secolo, al suo interno si trova un carillon costituito da 47 campane.
Mentre stavo scattando qualche foto sento un, "ma non per tutti"!!! che mi chiama , erano le 10 del mattino , ancora in giro dalla sera , non trovavano più l'albergo !!!! visto che dovevamo andare a Ninove, luogo dell'arrivo che dista 120 km da Bruges a fare l'iscrizione rientriamo assieme all'albergo ,Ninove sulla Dendre, a ovest di Bruxelles modesto centro agricolo.
4 aprile è arrivato il grande giorno, ore 5 sveglia ci troviamo per colazione tutti belli carichi, più o meno ed eccitati per quello che ci aspettava , 6 45 siamo in piazza alla partenza c'è ancora buio , che spettacolo migliaia di ciclisti di tutte le razze e specie dagli super evoluti al spartano con sandali e portapacchi con borsa legata con cordino elastico.
Dopo mezzora di coda si passa il controllo allestito sul palco dove i prof il giorno dopo faranno passerella , timbro e... si parteeeee.
Lo scenario nella campagna fiamminga è sempre ricco di fascino. Da Bruges si compie un lungo viaggio pianeggiante in balìa del vento che vien dal mare del nord, rimaniamo compatti si parla e ci si diverte si formano grupponi enormi , dopo 115 km ec­co i primi morbidi settori di pavé, chi ci è già stato sa cosa l'aspetta il resto resta allibito dalla durezza di quei blocchi messi in fila in qualche maniera che non ti permettono di pedalare e ti fanno sobbalzare cove avessi un martello pneumatico sotto la sella.
Ma poi dopo qualche dritta ci si assesta e ci si gode in pieno quei momenti di vita.
I km c0minciano a farsi importanti e cominciano i famigerati muri dai nomi che gli appassiona­ti ormai mandano a memo­ria, il Vecchio Kwaremont, il Koppenberg, Berendries e Tenbosse, sino al Muro di Grammont, penultimo della serie ma il più classico ed ostico al tempo stesso, preso d’assalto ad ogni stagione dalla gente, migliaia e mi­gliaia di spettatori che affol­lano quei sentieri alla stre­gua di uno stadio naturale. «Se dovessi far vedere una corsa, una sola in un anno - ­ha detto ieri Pozzato - ad un personaggio importante, ad un industriale che vuol inve­stire nel ciclismo, lo porterei al Giro delle Fiandre, sicuro che se ne tornerebbe a casa affascinato da tutto quel che vede in questo evento».
Solo il poter vivere quel muro vale la pena venire fin quà, il gruppo procede ad ordine sparso ognuno si arrangia come può, io da parte mia mi diverto da matti la gamba gira che è una meraviglia ogni muro rapporto pieno e via si vola , folla di gente che applaude e ti incoraggia, una festa , senza nessun tipo di competizione , ristori abbondanti di cibo tipico della zona , dolcetti fiamminghi che io adoro .
Arriviamo all'ultimo muro dove si riunisce la truppa e si procede per gli ultimi 20 km in festa scherzando e ricordando momenti fiamminghi, arrivo , baci abbracci e foto di gruppo sotto lo striscione .
Bella avventura, percorsi 260 km in 10 ore scarse sotto un cielo grigio ma non piovoso con temperatura sui 10 gradi.
5 Aprile è il giorno dei prof sveglia presto ore 7 colazione bici e via scambatina per sciogliere i muscoli e andare alla partenza per vedere i prof , un mare di gente in festa e già birre che volano sui tavolini, bandiere fiamminghe inni ai propri beniamini il tutto in un clima mai teso o disordinato.
Alle 10 con un boato comune parte la gara , ritorno all'albergo preso pulmino e via per Ninove a vivere l'arrivo , ore 12 eravamo già sulle gradinate a festeggiare con birra , mega panini imbottiti di salsiccioni gustosissimi e ha gridare in coro Tom Bonnen Tom Bonnen for me

Commenti

Fabiozen ha detto…
Deve essere stato entusiasmante! Bravo Giorgio! Prima o poi vengo anche io a farla...ciao

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