uscita 15/6/2008

Finalmente il gruppo si ritrova numeroso e voglioso di fare, eravamo in cinque alla partenza io scattin el sio adriano e marco. Partenza ore 5 da casa , non raccolta la sfida con la campagnolo per tempo troppo incerto e a ragione visto i resoconti della granfondo. Si decide di fare tutte le salitelle verso est fino a Valdagno per poi affrontare campogrosso rovereto baldo e peri fosse nel finale .In sequenza ad andatura turistica fra una battuta e un panino si affrontano torricelle , castagne, mezzane, sprea , altissimo, arrivati a Recoaro fermata panino e coca prima del mortirolo di recoaro. Salita dura con uno sbalzo termico da sotto a sopra notevole , decidiamo visto le pendenze e la lunghezza di salire ognuno col propio passo, arrivati alla cima il dislivello comincia a farsi sentire sulle gambe , scattin praticamente a già dato e decide di venire fino a Rovereto per poi venire a farsi prendere dalla sua dolce metà, i o con gambe legnose , (perche volevo star dietro ad Adriano sulla salita e me son cusinà), sio col propio passo e Marco in difficoltà per il periodo di stop dovuto alla raccolta ciliege, Adriano sembrava appena partito, o quasi. Si scende a Rovereto e comincia a piovere , il cielo si fa sempre più grigio arrivati salutiamo scattin e prendiamo per Mori , rotonda mori sinistra per Verona e dritti si sale sul baldo el sio conduce il gruppo prende a sinistra e saluta, Marco lo segue , rimango spiazzato rifaccio la rotonda Adriano mi segue e si sale. Qui comincia il bello, tempo di merda pioviggina , freddo, gambe cotte, forse in queste ultime settimane ho chiesto troppo al mio fisico e mi sto cucinando? ma è propio questo che mi attrae l'estremo del propio io quando non ne hai più quando la voglia di mollare è tanta, quando la salita che devi affrontare sai che forse ti sconfiggerà, si lo sò non sono tanto normale ma ritengo che siano emozioni per pochi eletti. Arriviamo a Brentonico abbastanza a posto , il tempo no, sempre più freddo e pioviggina sempre di più, quando sono in questi condizioni estreme il mio cervello di solito comincia a macinare ricordi di percorsi fatti e in un piccolo cassettino sbuca un giro di parecchi anni prima che avevo fatto la salita di polsa e che poi cera un passo sterrato che passava dalla"forcella inferno" per poi scendere a san valentino , al volo propongo il giro ad Adriano che senza pensarci due volte dice : andiamo ma non sen mia tanto normali. 10 km ci separano da Polsa , fatti tranquilli con fermata per mangiare qualcosa con questo tempo si consuma parecchio bisogna mangiare tanto, visioni di una bella pasta un bel tè caldo mi perseguitano ma mi accontento dei miei panini del giorno prima. Polsa luogo turistico pieno di gente tutti ai bar perche fuori sembrava di essere !!!! nebbia, freddo, e pioviggina sempre di più ,o piove non lo so , di sicuro non diluvia. Comincia la famosa stradina , sotto lo sguardo di alcune persone perplesse nel vederci. la strada è bellissima appena asfaltata si inerpica sul passo"inferno" panorami stupendi si aprono davanti di noi ci sono anche due tratti di sterrato , mucche al pascolo , quelle si che lega fisico li fora tranquille sotto l'acqua senza tanti spolverini. Arrivati sopra mi sembrava ti toccare il cielo con un dito , o forsela nebbia . Si scende a san valentino e giù fino a Avio dove ci fermiamo per bere mangiare un bel gelato caldo. Non piove più percorriamo i km che ci separano da peri in scioltezza vestiti per scaldarci un pò. Imbocco peri fosse 190 km fatti 4700 m ds , ci svestiamo e su, domata in 53 minuti , spolverino ,casa.220 km 5500 mds , con questo giro ho chiuso la preparazione per la super coppi basta salite fino al 27 giugno dove spero di compiere il giro in salita più bello della mia vita, l'impresa di una carriera ciclistica di un scalatore , e pensare che io scalatore non sono. Ciao alla prossima.

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